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Le circa 250 opere esposte documentano l'attività di Piero Manzoni, partendo dai catrami del 1956-57, per passare dal 1958 agli "Achrome" (in francese, incolore), nei quali l'utilizzo di materiali inediti in pittura si unisce alla ricerca di rigorose strutture formali, mentre scorre parallela la sua produzione di oggetti che coinvolgono la fisicità del corpo umano, come i "Fiati d'artista". Il percorso espositivo è arricchito con la presentazione del contesto storico-artistico internazionale in cui Manzoni si è trovato ad operare e con cui si è confrontato, mettendo così in evidenza il suo contributo.